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 Diario di bordo: A.D. 2022 Positano 29 Dicembre

 Perché un blog? Perché no! Ho conosciuto Velia ben 24 anni fa (ma questo lo ha già detto lei), se permettete io parto un pò più da lontano, e con una Figura di Donna Artista a me cara: Frida Khalo.

Su di lei sono stati scritti libri su libri, e poi  film documentari, mostre e chi più ne ha più ne metta, molte persone ne hanno fatto una bandiera di stili e scelte di vita, un'icona  buona un pò per tutte le stagioni, ma chi sono io per poter giudicare gli altri?

Quindi mi limito a dire solo questo, quello che secondo me passa/va quasi accennato, inosservato della mia pittrice preferita. E’ una componente fondamentale della sua breve vita, il dolore costante quotidiano, onnipresente, quante lacrime cadute occulte dentro e fuori di lei? Quanti “perché?,” sussurrati, gridati nel silenzio dell'anima, su un letto di ospedale, davanti ad un autoritratto,   e nel chiacchiericcio distratto del mondo.

Questo dolore è stato l’amante più presente, lo sposo più fedele, quello che non l’ha mai tradita, ma anzi spietatamente ha saputo imbrigliarla in busti rigidi, in letti a baldacchino, in movimenti controllati, invisibile quindi inesistente ai più, ma tenacemente presente.

 La genetica e soprattutto la natura  vuole le donne più forti, e fin qui… e poi ci sono loro le Frida quelle che la mela del peccato la trasformano nella classica mela al giorno, quelle che l’immobilità è un'occasione per guardarsi dentro e disegnarsi fuori, quelle che ti sorridono dai social, mostrando comici siparietti familiari e mai il dolore e i  limiti fisici, quelle che sono state note al pubblico telegourmet, e che adesso sono una meravigliosa opera musicale scritta sul pentagramma della vita.

Onestamente detto tra Noi, (non dimenticate mai queste fondamentali  3 lettere che ricorreranno spesso) avremmo potuto chiamare questo blog: il mio viaggio a VELiA, si perché è questo che Velia è diventata per me: la mia Frida, il buon vento augurale dei marinai,  i calzari alati di Mercurio, la cordata che ostinatamente tira fino alla vetta ed oltre, il piatto caldo che mi aspetta a casa solo per ricordami che mentre io so solo camminare lei non solo mi è vicina e mi incoraggia ma mi sostiene e per non farmi mancare niente, mi ascolta consiglia, mi rimprovera, mi consola, insomma è la mia stella polare, il porto sicuro dove stare, dove tornare, dove riparare i danni fatti dalle illusorie sirene, dalle scogliere dei no, e dalle tempeste del cuore… quindi benvenuti in questo blog e grazie, grazie davvero, e ricordatevi, che tutti meritiamo di incontrare, di vivere, almeno una volta nella vita la nostra Frida, che si chiami Velia, Cocca, non importa, in fondo queste poesie appartengono a chi le vive, e non a chi le scrive (cit. Massimo Troisi)

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