Viaggio

 Buongiorno a tutti voi ragazze e ragazzi dello staff, vi invio questa mail per il “nostro Enzo”

Buongiorno Enzo, chi ti scrive a stretto giro è Enzo che hai incontrato ieri sera al tuo festival e con cui hai fatto il video per la mia amica Velia (De Angelis).

Per prima cosa grazie per tutto, e per questa sacralità/spiritualità che spargi a piene mani nei tuoi interventi e nella tua musica, cosa di cui in troppi oggi si vergognano, non è un caso che la maggior parte (quando va bene) si dichiarano agnostici, ieri mi ha fatto molto piacere vederti li pronto ad accogliere e a “sentire” il pubblico, cosa che purtroppo, non tutti i direttori artistici fanno (o troppo avanti, o troppo nascosti), mi sono avvicinato a te in punta di piedi chiedendoti il saluto per Velia omettendo i suoi problemi di salute per due motivi sia per “dignità” , sia perché non mi piace sfruttare l’altra per un qualsiasi fine anche se non personale, so quanto voi artisti siete cercati per i motivi più disparati, ma come spesso diciamo qui a Positano (e credimi ho conosciuto molta gente nota): non possiedo molto, ma quello che posso “regalarti” è la normalità.

Il mio invito a Velia a venire ad un tuo concerto non era una marchetta, ma fa solo  parte del mio quotidiano viaggio insieme a lei, per la strada e i sentieri di montagna della nostra Positano e non solo, le invio spesso video e foto, per condividere le visioni, e perché l’ho sempre apprezzata per la sua sensibilità, e del suo modo d'essere e di proporsi, sempre umile nonostante abbia avuto molta notorietà in Tv.

E se la sclerosi mull’ha costretta a rinunciare a tutto e a stare ferma in un letto, lei non ha reagito con rabbia, ne con rancore ma con la solita ironia regalando simpatici  siparietti casalinghi con la madre che spesso gli dice “sente Cocca”, (da qui il suo nomignolo), omettendo sempre i limiti fisici che aumentano ogni giorno.

Come sono solito dire: “io a Dio non lo capisco, ma ho fiducia”, ma questo non significa che io debba accettare la malattia, i limiti con rassegnazione, anzi penso che l’uomo (per sua stessa natura) deve fare l’Uomo, soprattutto Noi che siamo matriarcali, e poi Enzo tu mi puoi capire, io posso “andare ovunque”, mentre lei ha molti limiti, ma chi può essere sicuro nel giudicare quale anima sia ferma e qual’è quella migrante(?), io penso che la sua mi ha portato ad esplorare il mondo dentro e fuori, a vedere tutto in prospettive diverse, lei mi dice che sono un girovago, ed io gli rispondo che è normale, se tu viaggi io ti seguo, quindi chi è il vento e chi la vela dell’altro/a?

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