La sconfitta del mare



 La “sconfitta” del mare

storia di Rebeca Mendez Jimenez



Stasera con Velia siamo andati giù alla spiaggia, ce lo ha chiesto il mare. 

Il rombo sordo dei tamburi, e l’odore di salsedine si faceva sempre più forte ad ogni scalino, ad ogni passo fatto in basso, in direzione della nostra meta.

 Arrivati in spiaggia l’incanto e la furia ci hanno rapiti: “mare lungo” ha esordito sorprendendomi Velia, già! (ho risposto annuendo). Abbiamo deciso di avvicinarci cautamente e a distanza di sicurezza al molo che con bianche lunghi capelli schiumosi si mostrava nella luce del lampione che lo illumina di giallo, in alcune occasioni come stasera, c’è un incredibile effetto ottico, sembra che il livello del mare superi di svariati metri quello della spiaggia, “trattenuto solo” da un muro invisibile che gli impedisce di esondare e “dietro questo muro” le onde si inseguivano e susseguivano sfidandosi a chi sarebbe stata più capace nell’infrangersi di toccare il cielo ormai scuro, o di raggiungere i gradini della rotonda. Una poesia che ci ha incantato, inutile dire che i pensieri sono corsi a tutti gli uomini del mare, marinai, pescatori, migranti, a chi li aspettava, e chi li aspetta ancora, come ha fatto per anni Rebeca Mendez Jimenez, detta “la loca del pier de San Blas” (la pazza del molo di San Biagio), per non essere troppo prolisso (come al solito) vi invitiamo a cercare notizie di Rebeca sul web. 

Aldilà della bellissima canzone che gli dedicarono i Manà: “En nel muelle de San Blas”, Rebeca davvero ha amato in modo intenso il suo pescatore partito per il mare e mai più tornato, in questa sua storia, con i suoi lirici sentimenti, è stata più ostinata del mare, e delle sue onde, piccole o grandi che siano. Cosa sono 41 anni di attesa rispetto agli “anni del mare”? Un nulla, una breve parentesi, ma per lei che “eterna” come il mare non era, è stato tutto, ed ad un certo punto della sua vita ha riempito questa parentesi di amore. speranza e attesa… e sapete una cosa? Alla fine Rebeca finalmente ha ritrovato colui che doveva sposare. Era il 2012, e precisamente il 16 settembre, quando Rebeca chiudeva gli occhi al mare e li apriva alla luce di Dio, e a quell’Amore davvero eterno, benedetto dalla SS Trinità.

Grati di tutte queste emozioni, parole e di questa lezione ricevuta dal mare, risalendo ci siamo fermati alla chiesa ai Mulini, e abbiamo ascoltato la messa.  Ad certo momento, forse è stata l’emozione, un'illusione, forse un sogno, non lo so, ma davanti all’altare abbiamo visto due sposi, Velia mi ha stretto forte la mano, (quindi li ha visti anche lei), mi sono girato a guardarla, una lacrima le solcava il volto, rigirandomi poi, non li ho più visti, al loro posto a terra c’era un velo da sposa, bianco… bianco come la schiuma del mare. ❤️


Enzo De Lucia 

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